domenica 8 ottobre 2023

INTERVISTA ALLA RADIO


Testimonianze Amore Evangelico

lunedì 5 novembre 2007
INTERVISTATO IN DIRETTA ALLA RADIO (CRC)























Carissimi ho partecipato alla tre giorni di festeggiamenti per i cinquant'anni della radio evangelica in Italia, organizzato da crc (http://www.crc.fm/) a Bellaria (RN) dal 1 al 3 novembre 2007 ,godendo della gioia della comunione fraterna anche se non mi aspettavo di divenire parte in causa. Perchè durante quei giorni ci sono state trasmissioni diretta cominciate venerdì 2 con una versione "riminese" di musica&parole, dalle 10 alle 11; seguito dalle 11.30 alle 12.30 da un'ora di interviste con Sara De Marco. Sabato 3 dalle 10 alle 11 Elisa Di Nunzio e Giuseppe Arrigo hanno proposto un programma di interviste, mentre dalle 11.30 alle 12.30 si è chiuso con Franco Sellan con uno special di Liberi da - Informazioni e consigli sul mondo delle dipendenze (http://www.teenchallenge.it/liberida.html) inizialmente previsto sull'attualità in campo medico con la sola partecipazione di un medico credente ;ma qui invece viene la sorpresa per me perchè dopo che il responsabile di crc Johannes Wiegers ha sentito la mia testimonianza il giorno prima vi è stata aggiunta un intervista in diretta (radio e satellite)nei miei confronti affrontando temi che partono dalla mia conversione,alla mia vita privata provata dalla malattia e da altri avvenimenti che hanno segnato la mia esistenza terrena rafforzandomi nel mio rapporto personale con Cristo Gesù,(compresa sia la tenuta di un diario cristiano dal 1992/2002 http://groups.yahoo.com/group/ioedio che se il Signore vuole diventerà in futuro un libro di testimonianza e sia del mio sito web http://www.barnaberoberto.it/ )Per cui ciò spero sia stato di aiuto e incoraggiamento a persone credenti o no malate o con handicap che mi hanno ascoltato trovando nel nostro Salvatore la chiave e la via per una speranza e una vita abbondante nel disagio fisico.Se ci saranno file della trasmissione ve lo comunicherò .

(per Real Player:
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-l?alternativa cristiana&link=http://www.crc.fm/crc.ram
Note: This content may require the latest RealPlayer, which is not available on Windows 95, Mac OS9 or Linux systems.)

(Le repliche ci saranno mercoledì 7 novembre 2007 alle ore 12.00 e in replica sempre mercoledì alle 24.00 e sabato 10 novembre 2007 alle ore 10.00 e alle ore 22.00, dai microfoni di CRC a cura de L'Arca Teen Challenge in cui Franco Sellan vi presenta: LIBERI DA: INFORMAZIONI E CONSIGLI SUL MONDO DELLE DIPENDENZE)

Testo Trasmissione nel Blog dell'Arca Teen Challenge http://teenchallenge.beeplog.it/30576_368964.htm

(il testo lo potete trovare anche come primo commento di questo Post)

Troverete immagini delle giornate dei 50 anni della radio a Evantv (http://www.evantv.net/channels.asp) .Posso dire che la serata del 2 ho goduto un concerto con Giorgio Ammirabile & band: la formazione è autrice del CD "Un giorno con te", prodotto dall'etichetta discografica Re_Vive Records, partner musicale di CRC.Alla serata erano presenti Tomás Guzmán, Zé Maria e Miguel Alonso, rappresentanti degli Atleti di Cristo,(http://www.atletidicristo.org/ )che hanno raccontato la loro esperienza spirituale (con piacere come juventino ho saputo che LeGrottaglie è un credente (http://www.atletidicristo.org/PDNLegCorriereSport.htm )

Vorrei pregare per la CRC e specialmente per le sue trasmissioni via satellite in pericolo per il prossimo anno se non si trovano i fondi (una disdetta per me che ora godo di questo privilegio nelle mie mattine)

Anche il giorno 4 novembre ho goduto della comunione e dell'edificazione all'ultimo giorno del raduno di EDIPI a Prato http://www.edipi.net/
Barnabè Roberto alle 16:28
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1 commento:

Barnabè Roberto10 novembre 2007 alle ore 13:48
Sei nella categoria: Liberi da (Radio CRC)

Mercoledì, 07. Novembre 2007
LIBERI DA 07/11/07-SPECIALE 50 ANNI CRC
di teenchallenge, 10:13

A cura de L’Arca Teen Challenge
Conduce, Franco Sellan.
Nel sito di CRC (crc.fm - circuito radio cristiane) potrete trovare le informazioni per ascoltare via radio, via satellite oppure direttamente sul vostro PC la trasmissione.
In onda ogni mercoledì alle ore 12.00; in replica sempre mercoledì alle ore 24.00 e sabato alle ore 10.00 e alle ore 22.00.
Nuovo appuntamento con Liberi da trasmissione curata dall’Associazione di volontariato cristiana evangelica L’Arca Teen Challenge.
Informazioni e consigli sul mondo delle dipendenze.
Tutte le informazioni possibili ed eventualmente dei consigli sul problema delle dipendenze che possiamo darvi affinché, se avete questo problema possiate iniziare a capire come potersi liberare da questo problema, per chi non ha il problema di una dipendenza, continuare a mantenersi libero da questo problema, per chi non lo sa di essere dipendente, eventualmente con le nostre informazioni e con i nostri consigli, capire se eventualmente è dipendente da qualche cosa.
Vi ricordo i recapiti, se volete contattarci, eventualmente per farci delle domande sulgi argomenti ceh trattiamo durante la trasmissione, o se avete qualche richiesta particolare o qualche argomento da proporci:
per i vostri SMS, il numero 3336809651,
per le email: diretta@crc.fm
per le telefonate il numero verde 800134097,
se volete scrivere, l’indirizzo: CRC – Corso Matteotti, 50 – 20038 - Seregno (MI).
Questa settimana puntata speciale, perchè voglio proporvi o meglio riproporvi le interviste che abbiamo realizzato qualche giorno fa, esattamente sabato scorso durante la diretta che abbiamo effettuato dal centro congressi di Bellaria, vicino a Rimini, durante il convegno per i 50 anni dall'inizio delle trasmissioni di CRC. Avevamo con noi due ospiti particolari, Giuseppe Berri e Roberto Barnabè, che ci ha raccontato la storia della sua vita ed in modo particolare di come il Signore ha usato la sua malattia per essere di aiuto ad altre persone malate.
Franco: questa settimana puntata speciale, perché voglio proporvi o meglio, riproporvi le interviste che abbiamo realizzato qualche giorno fa, esattamente sabato scorso durante la diretta che abbiamo effettuato dal centro congressi di Bellaria vicino a Rimini, durante il convegno per i 50 anni dall’inizio delle trasmissioni di CRC. Avevamo con noi due ospiti particolari, Giuseppe Berri e Roberto Barnabè, che ci ha raccontato la storia della sua vita e in modo particolare di come il Signore ha usato la sua malattia per essere di aiuto ad altre persone malate; perciò diamo il via a queste interviste e ci risentiremo alla fine per i saluti. Oggi puntata particolare perché siamo, come avete sentito anche dalla trasmissione precedente, al convegno per il 50° anno dall’inizio delle trasmissioni da parte di CRC fm, siamo a questo convegno che sta festeggiando questo anniversario particolare, siamo qui per questa trasmissione anche particolare, perché due ospiti che solitamente non partecipano alla nostra trasmissione, ma oggi gli abbiamo presi da questo seminario molto interessante che si sta svolgendo, due ospiti che soprattutto Roberto Barnabè, che ci racconterà la sua testimonianza, la sua storia qui vicino a me, dall’altra parte invece Giuseppe Berri, che avete già sentito altre volte dai microfoni di CRC in altre trasmissioni, medico, urologo, ci aiuterà a commentare la storia di Roberto, per quello che gli è successo nella sua vita e per essere anche d’aiuto, per chi eventualmente ha un problema del genere. Ciao Giuseppe e ciao Roberto. Allora, Roberto, raccontaci un po’ la tua storia prima di conoscere il Signore, qual’era la tua vita, cosa facevi. Roberto: prima di conoscere il Signore ero un agricoltore che era molto impegnato nel sociale, in politica, ero stato eletto due volte nei consigli circoscrizionali, nel volontariato. Franco: in che zona per capire… Roberto: a Faenza… Franco: a Faenza, perciò qui vicino… Roberto: e poi quindi la mia vita la riempivo con queste attività, perchè era un ideale di, questo ideale qui di impegnarmi perché per uscire dalla mia condizione di agricoltore che ero emarginato, mi sentivo quindi, ho fatto anche un corso di psicologia pratica, così ero in grado di parlare in pubblico, di manifestare, quindi dal punto di vista umano avevo tutto… Franco: avevi tante soddisfazioni, eri abbastanza realizzato… Roberto: appunto nell’84, il Signore mi ha fatto incontrare, lì su quel ramo dei promessi sposi mia moglie, che mi sono sposato poi nell’87, questa è stata la chiave cha ha cambiato la mia vita. Franco: la chiave in che senso, cosa è successo di particolare, che ha fatto si che la tua vita cambiasse… Roberto: nell’87, quando mi sono sposato, ho comprato un’azienda agricola a Forlì, e il Signore ha voluto che l’azienda agricola fosse sotto l’antenna proprio, confinante con l’antenna di Radio Luce… Franco: una radio evangelica… Roberto: una radio evangelica, che allora serviva i comuni di Faenza e Forlì e mia moglie, ascoltando questa radio, ha fatto si di conoscere il Signore, di incontrare i missionari di TIM, … Franco: perciò è stata tua moglie, prima a conoscere il Signore … Roberto: e ha avuto molto pazienza, perchè io fino al ’90, non riuscivo a comprendere che anche io ero un peccatore, rifiutavo di essere anche io un peccatore; ero un idealista, avevo una visione religiosa un po’ francescana…Franco: e poi cosa è successo nel ’90; tua moglie ogni tanto ti parlava del Signore, però tu rifiutavi …Roberto: rifiutavo e nel ’90, in aprile, mia moglie, siccome anche io ero in ricerca, ha organizzato un incontro con dei missionari di TIM, con un credente evangelico e anche con dei responsabili dei testimoni di geova; non so come, non so come è successo, quel giorno lì, quel che ha detto questo credente evangelico, ha fatto si che la sera stessa io accettassi il Signore nella mia vita, ma non capisco il motivo perché i missionari, quando sono usciti erano convinti che non era successo niente, ma questa persona era una persona umile, ha detto qualcosa che mi ha fatto riflettere e la sera stessa ho confessato davanti a mia moglie che il Signore era diventato il padrone della mia vita. Franco: perciò questo è successo nel ’90 che anche tu hai accettato il Signore perciò una famiglia credente possiamo dire …Roberto: credente che avevamo tutto, avevamo un’azienda … Franco: perciò una vita anche soddisfacente … Roberto: dal punto di vista materiale si, è il fatto che però da quel momento la mia vita dal punto di vista materiale è cambiata completamente. Franco: cosa è successo… Roberto: perché, siccome non abbiamo accettato dei compromessi, perché siccome io avevo un titolo di studio in scienze agrarie rurali, avevo fatto un progetto di riconversione dell’azienda agricola, con il progetto di un lago e altre cose e i soldi a fondo perduto non sono mai arrivati, perchè noi non comprendevamo quando andavamo in ufficio, la pratica è ferma bisognerebbe… Franco: ci volevano dei compromessi per fare andare avanti… Roberto: noi nella nostra ignoranza del mondo non… Franco: non avete voluto fare questi compromessi… Roberto: non lo sapevamo neanche e quando ci hanno fatto delle proposte per poter salvare l’azienda, mia moglie per paura che cedessi mi ha portato dal pastore per convincere di non cedere e così dopo alcuni anni ho perso tutto quanto e mia moglie è andata per salvare tutto è andata al circolo che ci sono qui in Romagna, ARCI e lì si è allontanata dal Signore. Perché lei credeva di farcela, confidava in se stessa che non sarebbe mai caduta nel peccato in cui è caduta…. Franco: e poicosa è successo nella tua vita… Roberto: nella mia vita, sono stato costretto per poter lavorare, ho preso tutte le patenti e cercavano uno specialista in lavoro agricolo, e questo lavoro era un lavoro con un gas tossico, il bromuro di metile, che si usavano nelle serre, andavo nel centro nord d’Italia ad immetterlo nelle serre, questo gas tossico caldo… Franco: ecosa ti ha provocato poi questo gas… Roberto: questo gas tossico, dopo 5 anni sono stato alla clinica del lavoro di Milano, perché cominciavo ad avere dei problemi, di salute, di respiro e cose, mi hanno diagnosticato un principio di sindrome extrapiramidale e poco alla volta si è trasformata in morbo di Parkinson.. Franco: ed è questa che oggi hai, con cui convivi però allo stesso momento in questa malattia cosa è successo nella tua vita di credente Roberto: è successo che in questa vita, durante questa malattia sono molto cresciuto nel vivere il Signore, perché il Signore mi ha fatto comprendere, come il giovane ricco, nella storia che conosciamo con Gesù, di rifiutare, gli ha chiesto di rinunciare a tutto per servire Lui. Il Signore mi ha fatto questo privilegio, mi ha tolto tutto per comprendere che tutto è dovuto al Signore, tutto e non mi è dovuto è un Suo dono, quindi mi ha fatto comprendere le cose importanti della vita, le cose essenziali, mi ha tolto tutti gli orpelli che mi distraevano dal rapporto con Lui, quindi… Franco: nonostante la malattia, ma il Signore si è rivelato anche in questa tua malattia. Poi ritorneremo alla tua storia. Ora voglio coinvolgere anche Giuseppe, per capire bene questo tipo di malattia, questo problema che ha Roberto, come può influenzare una persona nella sua vita questo grosso problema. Giuseppe: questo grosso problema può creare delle limitazioni nella sua normale attività relazionale, ma è una malattia che per fortuna evolve abbastanza lentamente, ci sono dei farmaci che sono in grado di in qualche maniera di bloccarla, adesso no di risolverla, perché purtroppo il rimedio che risolve la malattia non esiste, però c’è questa possibilità di limitarla come effetto; ma se non ti dispiace Franco, volevo, sono rimasto colpito dalla testimonianza, perché ancora una volto proprio mi sono reso conto di come il Signore agisce nelle maniere più svariate, di come sappia Lui quelle che sono i tasti da toccare, proprio è diverso probabilmente per ognuno di noi, ma che quando viene toccato potentemente da Lui, produce frutto. Franco: alcun potrebbero pensare però, o addirittura avere paura di come il Signore tocca la vita delle persone, anche con la sofferenza per poi rivelarsi in un modo forte. Qualcuno potrebbe pensare, ma il Signore dovrebbe toccare con una malattia. Giuseppe: io credo che tante volte non abbia altra maniera, proprio per minare la nostra naturale atteggiamento di autosufficienza e di indipendenza da Lui, quindi può permettere delle vicende che ai nostri occhi possono sembrare così negative, però è l’unica maniera che ha a disposizione per creare presupposti perché un’anima poi si apra a Lui e venga a vita, che è la cosa più straordinaria che possa capitare al mondo. Franco: l’esempio di Giobbe è l’esempio classico… Giuseppe: proprio così. Franco: ma non solo il discorso di conoscere il Signore, magari per accettarlo come personale Salvatore, ma anche come è successo a Roberto da credente, come anche per Giobbe, di essere toccato così forte dal Signore e conoscerLo in un modo più profondo. Giuseppe: si, può usare questi sistemi anche nella nostra prosecuzione, nella prosecuzione del nostro cammino di credenti, ognuno di noi viene trattato da Lui in una maniera diversa, certamente in quanto figlioli abbiamo bisogno anche di correzione, le correzioni sono di tanti tipi, ma sono tutte rivolte a demolire il nostro protagonismo e a renderci sempre più malleabili nelle Sue mani. Franco: un,obbiezione che spesso viene fatta a noi credenti o a chi crede in Dio, sul problema della sofferenza, spesso si sente dire, per chi ovviamente vuole anche rifiutare l’esistenza di Dio, che se esistesse un Dio, non dovrebbe esistere la sofferenza, però queste testimonianze invece ci fanno capire, che la sofferenza esiste per il peccato, che però Dio usa anche la sofferenza per farsi conoscere, per rivelarsi in modo più profondo nella vita delle persona. Giuseppe: non sempre è questa la maniera di rivelarsi del Signore, a volte ci sono anche testimonianze di persone che sono guarite potentemente, attraverso l’opera del Signore e quindi la malattia, la guarigione della malattia è stato un mezzo che il Signore ha usato per farsi conoscere, però come in quel brano della scrittura dove c’era il cieco nato e dicevano, ha peccato lui o i suoi genitori, nella scrittura c’è una reale dipendenza, costante fra peccato e malattia, ma non sempre, tante volte la malattia come abbiamo appena finito di dire è il mezzo che il Signore può usare per rivelarsi a noi. Franco: vorrei fermarmi un attimo sul discorso delle guarigioni; ci sono tanti modi di vedere il discorso delle guarigioni; tu come medico e come medico credente, quando affronti un problema di malattia, soprattutto se incontri in credente che ha una malattia, come affronti il discorso della guarigione, non ti chiedono, ma perché Dio non mi guarisce, di questa malattia. Giuseppe: si, probabilmente tanti equivoci possono nascere se si estremizza un concetto, estremizzandolo probabilmente si ritiene, a mio parere, in maniera inopportuna, che la guarigione debba essere sempre comunque accessibile a portata di mano di tutti, invece la realtà non credo che sia questa. Io mi comporto, dico che il Signore nella Scrittura ci fa vedere che tutti coloro che so sono appressati a Lui con fede, sono stati guariti, ma altri, attraverso la malattia hanno proprio trovato Lui, personalmente oppure come nel caso del nostro interlocutore, del nostro Roberto, è stato il mezzo anche per una crescita spirituale, quindi non mi sento di dire con certezza la malattia ha questo scopo, perché onestamente si fa fatica a comprendere completamente tutto il piano del Signore. Franco: e riporterei questa domanda a Roberto, come è stato il tuo rapporto con il Signore, quando hai scoperto questa malattia e magari, dico io, magari hai chiesto al Signore di guarirti da questa malattia, come è avvenuto tutto questo. Roberto: si perché in quel periodo li, dal ’92 avevo un rapporto epistolare con il Signore, perché io le note, mi rivolgevo a Lui in preghiera e in un dialogo è portato tutte le mie richieste al Signore, tutto quello che il cuore mi passava e leggendo ultimamente ho visto che proprio era un combattimento col Signore, che chiedevo se è la Sua volontà, di guarirmi, che mi guarisse, però se la Sua volontà era che potessi glorificare Lui tramite questa malattia, che fosse per Lui un’opportunità di crescita, di fare un servizio a Lui, che sia fatta la Sua volontà, perché confido come ha agito nella mia conversione, il Signore ha guidato tutte le cose, ha preparato tutte le cose e il Signore ci invita ad ascoltare quello che Lui ci chiama a fare. Franco: tu hai detto l’utilità anche per gli altri, mi raccontavi l’utilità appunto nel sentire la tua testimonianza nonostante la tua malattia; alcuni casi in cui hai parlato ad altre persone, magari con lo stesso problema o con altre malattie, della tua malattia, come hai visto che il Signore ha usato nella vita delle altre persone questo tuo problema. Roberto: perché io adesso, siccome dal 2003 per la mia malattia, siccome scadeva la patente, m’hanno tolto le patenti con cui lavoravo e dal 2003 sono rimasto senza lavoro, il Signore mi ha dato l’opportunità di lavorare, di avere delle borse lavoro negli gli invalidi civili, quindi il Signore mi porta ad incontrare tutti i giorni delle persone malate, disperate, che non hanno prospettive, per loro la vita è tutta sofferenza, però non hanno prospettive dopo questa vita e invece a dire alle persone che la vita terrena è una piccola cosa d’innanzi all’eternità, il Signore ci dà qualcosa d’altro, che non andremo con questo corpo davanti a Lui, andremo col corpo glorificato; quindi come dice anche Paolo, questa tenda si disfa, però è tutta una preparazione al momento che glorificheremo il Signore tutti assieme. Franco: come è stata, se c’è stata, qualche occasione in cui qualcuno è stato spinto a conoscere il Signore anche dalla tua testimonianza. Roberto: perché il Signore m’ha usato secondo il Suo piano, la prima volta che ho portato un messaggio della Parola, perché era tanto tempo che mia moglie non avevamo rapporti e il Signore ha voluto che la prima volta che portassi un messaggio della Parola, mia moglie venisse in chiesa con la sorella e il messaggio era proprio che io vedevo nella chiesa una necessità, vedevo, siccome è una chiesa formata da molti rumeni, vedevo che erano molti credenti non vicino al Signore, addirittura per la conversione dei credenti, prevedevo che in loro non c’era stata; questa sorella di mia moglie, che non era credente, rifiutava il Signore, dopo poco tempo ha fatto il passo, ha accettato il Signore nella propria vita, quindi, e quanta è una cosa che non ho preparato io è una cosa che uno non ci crederebbe però.. Franco: il Signore ha operato. Roberto, vedo qui davanti a me, sul computer, il tuo sito internet, che esattamente, do l’indirizzo per chi vuole vedere cosa sta scritto: www.barnaberoberto.it. Qui troviamo la tua storia, la tua biografia, soprattutto, mi raccontavi, un diario che tu hai scritto di quello che è successo nella tua vita. Cosa, in grandi linee ovviamente, perché mi hai raccontato che un diario enorme, se posso dire, che hai scritto, praticamente ogni giorno della tua vita, hai scritto questo libro, in poche parole cosa contiene questo diario che tu vorresti essere trasformato in un libro. Roberto: perché questo diario dal ’92, che ho scritto tutte le sere fino al 2002, era proprio che come lo ho intitolato, “Io e Dio”, il mio rapporto col, Signore, il mio confronto col Signore e tutte quelle cose che sono successe in quegli anni col Signore, perché in quegli anni lì sono successe, che solo ora posso comprendere le cose, che il Signore mi ha fatto fare che io non ci pensavo neanche; che il Signore mi ha fatto andare ad Alessandria per un’evangelizzazione per due anni, anche un anno appena reduce da un intervento chirurgico, la malattia lo fatta all’evangelizzazione e queste cose non le comprendo, perché io mi sentivo in certi momenti chiamato dal Signore a far queste cose. Per me il centro è anche l’anno 2000, che il Signore mi ha fatto comprendere dopo dieci anni dalla mia conversione, che il mio rapporto con il Signore aveva perso il primo amore, facevo le cose, guidavo il culto, però non… Franco: questo prima della malattia? Roberto: no, durante la malattia… Franco: già durante la malattia, tu guidavi un culto in una chiesa, perciò avevi un parte importante in quella chiesa… Roberto: si, ero responsabile della preghiera e quindi avevo delle responsabilità nella chiesa, solo che io mi sentivo, perché in quel periodo ancora mi permettevano di lavorare, lavoravo dal lunedì al sabato e la domenica avevo questo servizio al Signore, ma mi sentivo che non era quello che il Signore voleva, il Signore mi ha chiamato a fare, dopo dieci anni dalla conversione, di essere riconsacrato a Lui, così in quel momento la mia vita è completamente cambiata e quell’anno 2000 ho finito anche i miei studi biblici con Giancarlo Farina, in cui ho fatto anche una tesi in cui ho esaminato la riforma protestante nella Romagna del 16° secolo e la situazione della chiesa romagnola nel 2000, in cui ho visto come i romagnoli sono una minima parte, non arriva neanche uno su mille, quindi il Signore mi ha messo in cuore quindi… Franco: cosa ha i visto tu per cui ti ha portato a chiedere al Signore di riconsacrarti nella tua vita, cosa hai visto che non andava di fronte a Dio. Roberto: perché facevo le cose… Franco: perché, scusa se ti interrompo, qualcuno potrebbe dire, ma avevi addirittura un posto, chiamiamolo, per così dire, di impegno, di importanza nella chiesa eppure tu hai notato questo di fronte al Signore, cos’è che t’ha portato a vedere questo. Roberto: perché vedevo che le cose le facevo automatiche, le facevo come imparate in un libro, perché anche nelle predicazioni vedevo che mi dicevano che parlavo come un libo stampato, che non mostravo i sentimenti, che non mostravo e quello che io volevo avere il Signore nel cuore, che per me il rapporto con il Signore non doveva diventare un’abitudine, doveva essere un qualcosa che vissuto realmente e il Signore ha risposto in modo che quando gli ho chiesto, m’ha fatto in modo che perdessi il lavoro, anche perché il Signore posso dire che m’ha protetto, perché con questa malattia, guidavo un mezzo, un autoarticolato, che gli ultimi anni portavo dei rifiuti ospedalieri pericolosi e non ho avuto un incidente, quindi il Signore m’ha tolto dalla strada e m’ha dato qualcosa, anche se dal punto di vista finanziario, materiale ho perso molto, perché si sa che chi guida ha dei stipendi, però m’ha dato qualcosa che m’ha riempito la vita. Franco: come vedo ti sei impegnato a fare questo sito con cui racconti la tua vita, la tua biografia, il tuo diario, ma anche dai l’opportunità di scriverti, di contattarti per chi ha magari dei problemi simili ai tuoi o comunque dei problemi fisici; che tipo di contatti hai avuto, c’è qualcuno che t’ha scritto… Roberto: perché io, è nato nell’anno che dal lavoro, siccome m’hanno tolto la patente, ero in malattia e siccome non potevo fare altro, ho imparato ad usare il computer e il Signore mi ha spinto a creare un gruppo di discussione, evangelicimalattia, che non credevo che venisse una cosa così, da quel momento sono venute tantissimi contatti, persone anche non credenti, con tumori, con dei problemi e cose, quindi è diventato una cosa che ha superato la mia immaginazione, oltre 200 persone si sono iscritte a questo gruppo, hanno chiesto aiuto, hanno chiesto testimonianze, hanno chiesto loro la mia vita e cosa la malattia ha cambiato e ho trovato il modo di avere tanti altri contatti che prima non avevo e ance ultimamente mi ha fatto conoscere un fratello di Milano che è impegnato in Jony and Friends, anche lui abbiamo le stesse cose nel cuore, sentiamo che abbiamo il bisogno, il Signore ci ha dato l’opportunità di testimoniar agli ultimi, le persone malate, che sono nel bisogno, perché per andare a loro bisogna avere, essere come loro, perché molte volte ci si pone di fronte a loro da un punto di vista superiore. Adesso per far volontariato, ho dovuto fare un corso in una associazione cattolica, faccio volontariato negli ospedali e m’hanno insegnato anche che la lentezza e tutte le cose, in modo che ti puoi rapportare alla pari con le persone nel bisogno, non parli dal pulpito, vivendo la stessa cosa puoi comprendere il loro travaglio, le loro disperazione, perché vedere delle persone anche in fin di vita che non hanno prospettive, che per loro la vita non è nulla. Franco: volevo coinvolgerti Giuseppe, su questo punto. Due aspetti di questo discorso; Roberto ha trovato la possibilità anche di sfogarsi, di parlare della sua malattia prima con lo scritto e poi con le altre persone, e questo è un punto importante, spesso nelle problematiche fisiche o di malattia grosse, il poter esprimere la propria malattia, cosa che spesso un malato trova difficoltà e un altro punto, che lui ha anche toccato, e che spesso succede specialmente nel campo anche che mi occupo io delle dipendenze o delle tossicodipendenze, chi ha avuto un problema ed è uscito fuori oppure è stato toccato da questo problema, spesso diventa un grosso aiuto per altri che hanno lo stesso problema. Come possiamo commentare queste due cose. Giuseppe: è proprio vero e mi riferisco all’ultima, chi ha avuto un problema e può essere d’aiuto a chi ha lo stesso problema, proprio perché come persona è stato coinvolto dall’esperienza che ha lui è la testimonianza di tanti fratelli che hanno, per esempio mi ricordo di alcuni tossicodipendenti che hanno proprio un ministerio potente nell’ambito della tossicodipendenza e in genere c’è anche una costante che accomuna tutte queste cose, che si riscontra spesso che i più zelanti, coloro che più servono il Signore con efficacia, sono quelli che sono reduci magari dalle esperienze… Franco: possiamo dire che sono caduti più in basso, più in basso si è caduti e più il Signore ti ha tirato fuori, più capisci il valore di quello che il Signore ha fatto nella tua vita, spesso succede così. Giuseppe: e credo proprio che sia un principio che sia valido in senso assoluto è dal riconoscimento di quanto Lui ci ha perdonato che noi siamo in grado di svolgere la nostra funzione nei confronti degli altri, anche avere presente la condizione in cui ci trovavamo, le profondità del peccato nel quale vivevamo che è la chiave poi per avere quella riconoscenza che ci porta a buttare tutto noi stessi nel servizio del Signore. Franco: spesso noto, specialmente toccando il problema delle dipendenze anche nelle chiese, che molti credenti vogliono aiutare, sono disposti ad aiutare, però come dice Roberto, non riescono a rapportarsi in modo diretto con uno che ha un problema di questo genere o di altro genere, perché non riescono a coinvolgersi nel problema, spesso vogliono aiutare per fare qualcosa, ma in realtà non hanno questa capacità di abbassarsi a livello di uno che ha un problema, qualsiasi tipo di malattia. Spesso si riscontra questo. C’è da chiedersi se c’è bisogno, a questo punto di avere una malattia per capire, ma non penso, forse ci vuole una maggiore disponibilità. Giuseppe: io credo che il Signore nella chiesa susciti certi ministeri e ci sono certe sensibilità che riescono anche ad immedesimarsi nella condizione della controparte, chiaramente come giustamente osservavi non è una dote così diffusa, probabilmente gioca un ruolo anche una specie di paura che è connaturata con ognuno di noi, ci sembrerebbe quasi non immedesimandoci in certe situazioni, di esserne come immuni, di fare una sorta di vaccinazione e quindi è un qualcosa che però credo il Signore ci vuole aiutare a vincere. Franco: come dici tu, spesso si ha paura e mi ricordo, rimango nell’ambito delle tossicodipendenze, questo è il campo in cui lavoriamo soprattutto come Teen Challange, spesso quando parliamo o vogliamo parlare alle chiese di questo, addirittura ci viene rifiutato dicendo, guai a parlare soprattutto ai giovani di queste cose qua perché magari chissà che idea gli mettiamo in testa, ma se chiederemo ai ragazzi dalle scuole medie in poi, cosa succede nelle scuole saprebbero raccontarci tante cose che magari i genitori non sanno; è utile invece affrontare un argomento del genere… Giuseppe: eccome, anzi è necessario forse una sensibilizzazione maggiore, anche a livello delle comunità, nelle varie comunità su queste problematiche. Franco: vedi anche un’utilità, nel fatto, come ti dicevo prima, di scrivere o di tirare fuori quello che si ha dentro, anche un’utilità per chi è malato, per aiutarlo a risolvere, a superare un problema di malattia, il fatto di scrivere, di parlarne con un altro. Giuseppe: si, perché colui che ha fatto l’esperienza è più in grado di identificare le varie problematiche che hanno coloro che si trovano in queste condizioni, quindi io penso che Roberto particolarmente usato dal Signore, proprio con questo obiettivo, di raggiungere coloro che hanno fatto un’esperienza simile alla sua e può svolgere, il fatto che abbia avuto tanti contatti lo testimonia, perché ci sono tante persone che sono come lasciate sole e hanno bisogno di chi si interessa di loro e quindi il Signore le cose le fa bene. Franco: vogliamo concludere adesso questa storia con una cosa che lui vuole dirci, che io non gli ho chiesto, Roberto. Roberto: la cosa che per me è molto importante comprendere è che per una persona un peccato difficile da vincere è l’orgoglio e il Signore m’ha fatto comprendere adesso, dovendo dipendere da altri, perché questa malattia ma più che altro la terapia medicinale m’ha causato delle disfunzioni nel metabolismo e avendo anche problemi di disfagia sono costretto ad avere un’alimentazione particolare in modo che l’alimentazione viene portata dai servizi sociali e l’aggravarsi della malattia in certe problematiche, fa si che a casa mia due volte alla settimana, venga un’assistente domiciliare. Per l’orgoglio umano è una cosa… Franco: grazie al Signore che hai riconosciuto questo, perché tanti potrebbero invece vedere il contrario, cioè magari, come abbiamo detto prima una non esistenza di Dio o qualcosa che Dio ha fatto per punirmi, invece in tutta questa storia tu hai visto una benedizione da parte di Dio. Roberto: si perché ho compreso che tutto dipende dal Signore, che dipende tutto da Lui, quindi è inutile, il mio io deve sparire d’innanzi a Lui, perché è Lui che ha guidato tutte le cose della mia vita e ho visto che tutte le cose che ha preparato hanno uno scopo, una finalità, quindi vorrei che molte persone, che vengono lì in ufficio il problema più grosso è dover dipendere dagli altri, non essere più in proprio controllo la situazione e quello fa comprendere più per u credente dover dipendere da Dio… Franco: cosa vuol dire essere dipendenti da Dio… Roberto: appunto, perché è quello vorrei pregare, perché mia moglie se è caduta è caduta proprio per il fatto di orgoglio, come ho fatto nel mio blog, invito a pregare per mia moglie e per la figlia perché anche lei adesso ha gravi problemi di salute e ha lo sfratto, e la figlia che anche lei ha accettato il Signore ha avuto un bambino da un ragazzo che ho scoperto che è un tossicodipendente, quindi la sta provando moltissimo, il Signore, spero che trovi anche il modo di … Franco: questo che tu dici non lo abbiamo affrontato prima, significa che tua moglie ti ha abbandonato, come mi dicevi per il problema della malattia? Roberto: no, perché è stato il pastore, perché avendo confessato il proprio peccato al pastore, e vedendo la mia sofferenza, aveva consigliato la separazione e mia moglie per alcuni anni non m’ha parlato e il Signore ha usato un’altra volta, lei ha avuto come si sa le donne ad un certo periodo ha dovuto operarsi per essere asportato l’apparato riproduttivo e dopo 4, 5 anni, il Signore ha voluto che lei riaprisse i contatti con me per questa circostanza, perché il Signore gli ha fatto comprendere che l’unica persona, che nonostante i miei difetti che si poteva fidare, quindi tutte cose guidate dal Signore. Franco: ridò l’indirizzo del tuo sito www.barnaberoberto.it in cui troverete tutte le possibilità di mettervi in contatto con Roberto, che lui stesso vuole essere d’aiuto agli altri e già lo sta facendo e perciò lo ringraziamo per questo, per quelli che vorranno mettersi in contatto con lui. Torniamo a Giuseppe, vogliamo chiudere questa puntata speciale parlando di un argomento che lui stesso mi ha detto l’ha toccato. Lunedì 5 novembre ci sarà la 6° giornata nazionale per i diritti dei non fumatori, un problema tocca tantissime persone; i dati ISTAT relativi al 2000, nel nostro paese i decessi attribuibili al fumo sono 65.000 maschi e 16.000 femmine, e la percentuale più alta di fumatori è nell’Italia centrale il 23,5, la più bassa al sud il 20, 5. Per quanto riguarda adolescenti e giovani iniziano a fumare più precocemente di 5 anni fa, rispetto al ‘99/2000, la quota di quanti iniziano a fumare prima dei 14 anni aumenta solo nei maschi addirittura del 60%. Tu mi dicevi proprio prima un problema che ti ha toccato già dall’età di 12 anni; aiutaci, visto che c’è questa giornata dei non fumatori, a capire un po’ di più del problema del fumo e cosa possiamo fare anche per aiutare, esistono anche credenti che fumano, per uscire da questo problema. Giuseppe: io credo che adesso ormai ci sia stata una sensibilizzazione un po’ ubiquitaria, rispetto a questo problema, che tanti anni fa non si avvertiva la sua gravità come si avverte adesso; ancora si stabiliva che c’era una relazione con certe malattia, ma non era ancora chiara del tutto questa relazione, si aveva un atteggiamento tollerante e poi pian piano, quando le casistiche sono andate avanti ci si è accorti che la relazione fra fumo e tumori dell’apparato respiratorio, ma non solo con tutte le malattie cardiovascolari e con anche neoplasie della vescica e di altri organi, quando si è vista questa stretta relazione dicevo, ad un certo punto c’è stata un campagna d’informazione che però basandoci su questo dati non è che abbia sortito grandi risultati, c’è da dire che si assiste ad una inversione di tendenza, nel senso che, quando ero ragazzo io le donne, le ragazze non fumavano, adesso probabilmente i ragazzi sono in calo e sono in aumento le ragazze e infatti si vede che anche la neoplasia del polmone ha più piede nel sesso femminile che in quello maschile. Franco: per dare conferma a questa tua notizia dell’aumento delle ragazze, anche nelle dipendenze c’è un aumento proprio del sesso femminile ad usare le droghe, perciò una dimostrazione che c’è forse per motivi sociali, dovremmo capire, una maggior libertà da parte da parte delle ragazze ad accedere a queste cose. Giuseppe: è una specie proprio di emancipazione femminile, che da questi dati ci fa capire che ormai c’è proprio parità di atteggiamento negli adolescenti. Io ricordo avevo proprio allora, c’erano degli stereotipi e soprattutto al cinema per cui tutti fumavano, sembrava quasi fumando di percorrere anticipatamente certe tappe, ci si sentiva più importanti e quindi noi ragazzi fumavamo con quel intento, per darci un’aria. per farci grandi davanti alle ragazze e poi chiaramente si sviluppava la dipendenza e ognuno di noi sa i sacrifici che ha dovuto compiere per liberarsi da questa dipendenza. Io sono stato liberato, perché ero diventato un fumatore accanito e sono stato liberato anche io da u fatto fisico e ho iniziato ad avere delle extrasistolie, delle aritmie cardiache ed era avvenuto in concomitanza con l’incontro del Signore. Quindi il Signore mi ha liberato da questa dipendenza e credo Lui sia in grado proprio di liberare, diversamente da tanti sistemi umani, che adesso non dobbiamo assolutamente eliminare, ma che purtroppo lasciano un po’ il tempo che trovano. Franco: sempre sul problema del fumo, ho trovato proprio da questo dati, una notizia considero io, addirittura sconvolgente: i dati relativi all’esposizione a fumo passivo nei bambini, ha messo in luce che il 52% dei bambini al secondo anno di vita, sono esposti al fumo passivo. Più di un bambino su due; spesso si parla di questo fumo passivo, chi dice che fa male, non fa male, dai dati sembra che veramente abbia delle conseguenze, ma addirittura il 52% dei bambini. Giuseppe: sembra che si abbia delle conseguenze, ma probabilmente ho l’impressione, posso sbagliare, che sia un po’ esagerato, il discorso, l’esasperazione e l’accentuazione dell’attenzione sul fumo passivo, perché cosa crea, crea poi una specie di ghettizzazione nei confronti di coloro che fumano, insomma c’è un po’ un arrivare a degli estremi, a mio avviso, che può creare dei disagi a livello sociale, può creare dei problemi, fermo restando che il fumo passivo si è visto realmente che ha questo effetto nefasto,; probabilmente meno di quanto ci viene detto. Franco: addirittura sentivo un servizio l’altro giorno in televisione parlando del fumo, che quando uno finisce di fumare deve aspettare, se fuma fuori dalla porta, due minuti per rientrare perché comunque i danni cominciano escono ancora fuori per un paio di minuti, perciò è meglio respirare prima della buona aria fresca per evitare questo. Giuseppe: sì, qui le notizie ad un certo punto si moltiplicano e tante di esse rientreranno nei normali… Franco: grossi benefici invece già dall’inizio per chi smette subito di fumare, benefici fisici… Giuseppe: benefici fisici, benefici cardiorespiratori naturalmente, anche se uno che ha fumato per vent’anni, per tanti anni rimane molto più a rischio di un altro, cioè non è che aver smesso di fumare per 10 anni, ci ponga al riparo dall’influenze nefaste del fumo, purtroppo coloro che hanno fumato per tanto tempo sono più a rischio di coloro che non hanno mai fumato; cioè questo però non toglie che è indispensabile liberarsi da questa schiavitù, perché ci fa solo del male. Franco: lo ricordo, lunedì 5 novembre, 6° giornata nazionale per i diritti dei non fumatori, con un motto che si intitola: “Preferisco l’aria”, anche noi preferiamo l’aria.
A cura di Franco Sellan

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